lunedì 14 febbraio 2011

Lupercus e Fatua


La festa degli innamorati nasce da un popolare rito pagano per la fertilità, che la Chiesa cattolica ha fatto suo.

Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. Per metter fine a questa pratica la Chiesa ha cercato "un santo degli innamorati", identificandolo nel vescovo Valentino,martirizzato circa 200 anni prima.

Lupercus Faunus non è che uno dei volti del Fauno, un Dio della natura selvaggia e degli istinti, prima figlio e poi consorte di Fauna, Dea della natura che fece, come tutte le Dee Vergini, un figlio senza il concorso del marito, e che in seguito con lui si accoppiò.
Veniva rappresentato col flauto, la cornucopia, abbigliato con pelli di capra e armato da una clava da pastore.
La sua sposa dunque era Fauna, chiamata anche Fatua e in versioni più tarde fu associato al Dio greco Pan, oltre che al Satiro.

Il nume di Luperco gli deriva dalla qualità di difensore delle greggi dagli assalti dei lupi e lupo egli stesso (Lupercus = lupus + hircus).
Il Dio aveva doti profetiche e per questo era soprannominato Fatuus. Ma era anche nume ispiratore e invasante, che cacciava per possedere le sue prede, le Ninfe delle fonti e delle sorgenti, le quali, di conseguenza, divenivano simili alle Sibille nel loro profetare.
A lui si attribuisce anche l’invenzione degli antichissimi versi saturnii su cui si fonda la poesia latina.
E' dunque dio d’ispirazione profetica e poetica, come Pan e come le Ninfe a cui è connesso, anche associato al timor panico, con apparizioni spaventose e voci soprannaturali.
Fauno nei secoli assunse significati diversi, da Dio dell’abbondanza, dipinto sulle pareti di quasi tutte le abitazioni greche e latine, simbolo di prosperità e della bella vita, cui si rivolgevano continuamente tutte le preghiere dei pastori e dei contadini, loro protettore e “lupercolo” benigno per i loro greggi.... fino ad essere considerato infimo demone dei campi che non dava consigli utili agli uomini ma li esortava solo al divertimento sfrenato.

La leggenda narra che a Roma, nel 270 d.c. il vescovo Valentino di Interamna, (l'attuale Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di con- vincerlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, Valentino fu lapidato e poi decapitato.

La leggenda narra anche che Valentino, in prigione in attesa dell'esecuzione, si innamorò della figlia cieca del guardiano e che, con la sua fede,riuscì a ridare la vista alla fanciulla

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