martedì 5 aprile 2011

DUE POESIE DI JOLANDA STELLATO

Caino


Caino, hai mai sognato, amato?
Hai mai sperato, hai mai sofferto per amore?
Hai una famiglia, hai diritto ad averla?
Quali sono i tuoi ideali?
Che civiltà ti prefiggi o potresti costruire?
Ucciderai per sempre?
Caino, qualche residuo di umanità
che è dentro il tuo cuore vincerà.
Non puoi maneggiare la vita e uccidere per sempre.
Io credo fermamente che sia così.
Dacci un segno che sia segno di pace,
lasciati infiammare dalla scintilla del tuo Creatore,
che è l'unico autore della vita.
Caino, quando nascesti tuo padre ti annunciò con giubilo,
perché l'atto primordiale dell'uomo è dare la vita, non la morte.
Caino, scegli un futuro d'amore!






L'ultimo menestrello


Con lui l'amore si sveglia ogni mattina
e lui canta, canta per vocazione,
è una necessità vitale.
Canta un canto sommesso, senza urlare,
ma tiene compagnia alla sua solitudine,
isolato e schivo canta emozioni, inquietudini,
scruta le profondità e l'immensità dell'anima
e spesso la sua voce si frantuma in singhiozzi.

È un menestrello che tiene libero il cuore e la mente.
Canta per i diseredati, gli emarginati,
per coloro che attendono giustizia.
È un sognatore.
Canta per un mondo d'amore
forse destinato a scomparire?



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