lunedì 25 luglio 2011

Intervista a Paolo Chiorazzo


Benedetto da Goldrake e Mazinga, Paolo nasce in una notte fredda e tempestosa di Dicembre.
Prende coscienza di se troppo presto (otto anni e qualche giorno) e, per reprimere la sua attrazione verso l'altro sesso, si rifugia in due passioni: lettura (per tenere occupata la testa) e scrittura (per tenere occupate le mani).
Al liceo partecipa attivamente ogni anno al giornalino d'istituto occupandosi della satira, indirizzata senza mezze misure contro tutto il corpo docente, reo di non avergli affidato la dirigenza dell'istituto  defenestrando il preside in carica.
Si iscrive alla facoltà di informatica (bisogna pur fare qualcosa di serio nella vita) e, mentre continua a scrivere per se stesso, gli amici, le donne, entra nella redazione di Amiga Magazine dove si occupa di articoli allegrissimi su tecniche di texturing e Gouraud Shading.
Nel frattempo suona, compone testi e musica con i suoi amici, scribacchia racconti e poesie, fino a realizzare la sua tesi (dottorato, ricerca, rincoglionimento) all'interno del DMI dell'Università di Salerno.
Dopo aver compreso che anche disegnare e creare fumetti hanno un loro perché, si volta indietro e nota che da venti anni ha scritto anche troppo su politica, letteratura, società, musica, informatica con gli pseudonimi di Paochi, Riuza e Aokysan.
Attualmente (ir)responsabile dei Sistemi Informatici della Facoltà SEA all’Università di Benevento e sovversivo attivista nei forum di ilfatto, hwupgrade.it e appuntidigitali.it, cura appena può il suo angolo www.pessimismoefastidio.com
Amen.

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A PAOLO CHIORAZZO

Come sei venuto alla vita?
Qual è il tuo messaggio?
Di cosa ti nutri?
Chi vuoi ringraziare?
Che cosa chiedi?


1) In un dicembre primaverile, imprecando verso tutti e tutto perché ero predestinato a ben altro: nascere su un altro pianeta molto più evoluto, venire sulla Terra e fare piazza pulita di quello che non va con l'evolutissimo Coglionometro Laser. Comunque ci sto ancora lavorando.

2) Senza T9 sarebbe più o meno così: japciatdai titdpd. Tradotto: LASCIATECI VIVERE.

3) Assorbo voci ed immagini da chi mi circonda e mi nutro di pensieri assurdi che per fortuna (mia non di chi mi sopporta) non scompariranno mai.

4) Chi è venuto, chi è andato via, chi è qui, chi ci sarà tra 50 anni, chi in questi anni mi ha dato un pezzo di se. Quindi tutti.

5) Una volta avrei detto: donne, soldi e fancazzismo. Oggi auspico altrettanto, ma a chi sarà il prossimo tedoforo. Io, in tutta onestà, mi accontento di un po’ di pace e un paio di milioni di euro.

1 commento:

  1. Ho letto la tua minibiografia anche sulla raccolta (bellissima) di fiabe e oltre ad essere la più originale è anche quella che fa da cappello alla fiaba in assoluto più bella. Bravo!

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