lunedì 15 agosto 2011

Buone ferie di agosto da Gli Occhi di Argo




a seconda metà dell’estate si svolge sotto la dominanza zodiacale del Leone e della Vergine, emblemi rispettivamente del Cristo e di Maria. 

Tutti gli anni, proprio intorno al Ferragosto, si verifica un importante fenomeno astronomico, e cioè il levare eliaco di Sirio. Accade cioè che la “Stella del Mattino”, raffigurazione celeste di Iside e Maria, è per la prima volta nel corso dell’anno visibile appena prima dell’albeggiare, e cioè si leva eliaca, appunto. 
Questo fenomeno fu collegato da molte civiltà antiche alla stessa divinità di cui l’astro è emblema, e che veniva pertanto glorificata e festeggiata. 
Notevole importanza religiosa aveva nell' antico Egitto la levata eliaca (circa 30' prima dell’alba) della stella 'spdt', Sopedet, la Sothis dei greci, la nostra Sirio. Questa stella era associata alle dee sincretiche Hathor e Iside e il suo apparire in cielo intorno al Solstizio d’Estate, dopo un lungo intervallo di circa 70 giorni di non visibilità, sembrava annunciare la benefica inondazione estiva del Nilo.
A causa della sua luminosità, probabilmente si notò che Sirio scintillava maggiormente nelle sere di inizio estate, fenomeno dovuto in realtà all'instabilità meteorologica tipica di quel periodo, e si credeva che questo fosse dovuto alle emanazioni deleterie della stella che arrivavano sulla Terra. 

Chi "soffriva" degli effetti della stella veniva detto στρόβλητος (astròbletos) col significato di "colpito dalla stella". Sirio veniva descritta in letteratura come "bruciante" o "fiammante"; il nome stesso di Sirio deriva dall'aggettivo σείριος (séirios; originariamente σϝείριος, swéirios), che significa "splendente".
La stagione che seguiva l'avvento della stella nel cielo mattutino era chiamata Canicola (con evidente riferimento al termine "Cane", che designa la costellazione di appartenenza della stella) o estate.

Gli abitanti dell'isola di Ceos, nel Mare Egeo avrebbero offerto dei sacrifici a Sirio e a Zeus per invocare i venti rinfrescanti, e avrebbero atteso la riapparsa della stella in estate. Se questa, alla prima levata, sorgeva nitidamente, avrebbe significato buona fortuna, ma se sorgeva debole e scintillante, avrebbe portato effetti deleteri o pestilenze. Le monete provenienti dall'isola dal III secolo a.C. mostravano dei cani o delle stelle che emanavano raggi, ribadendo l'importanza che Sirio aveva presso i suoi abitanti.

I Maya dividevano il loro calendario rituale in quattro segmenti sulla base delle date di levata eliaca del pianeta Venere, fenomeno questo correntemente osservato anche a Babilonia e di cui abbiamo accurate registrazioni cuneiformi sulle tavolette di terracotta. I Celti, in Europa, calibravano la cadenza della quattro feste fondamentali dell'anno celtico basandosi sulle date di levata eliaca di quattro stelle: Aldebaran, Antares, Capella e Sirio. Alla festa di Beltane sorgeva eliacamente Aldebaran, stella di prima grandezza e di colore rosso che è anche la più luminosa della costellazione del Toro. Durante la festa di Beltane era venerato il dio Belenus, conosciuto anche con i nomi di Borvo e Grannos a cui venivano attribuite capacità mediche. 

Tale festa dava inizio, per i Celti, alla stagione estiva che sarebbe terminata in occasione della festa di Trinox Samoni, posta nei giorni della levata eliaca di Antares.


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