venerdì 7 ottobre 2011

LE 5 MAGICHE DOMANDE APERTE A ORNELLA LODIN



Sono Ornella Lodin, giornalista e scrittrice, laureata in “scienze confuse” ovvero: Dottoressa in Filosofia, da anni ormai mi occupo di parole, che siano romanzi, short stories, articoli per l’informazione on-line, favole per bambini.
Sono autrice e direttrice di corsi di narrazione e scrittura creativa per adulti e bambini.
Ho pubblicato nel 2009 con la Miele Edizioni il mio romanzo “La finestra sul cortile. Storia di una bambola vera”, con la Edigiò il libro illustrato “Fata Pralina e la strega del malaugurio. Come nacque la Befana” che uscirà in novembre e, sempre con la Edigiò, ho pubblicato in diverse raccolte di AaVv storie per bambini.
Per la Montegrappa Edizioni ho pubblicato nella raccolta antologica “Da Piccoli” la storia “Come campanellino. Dal diario di un volontario”.

Come nasci?
Nasco come narratrice su carta. Ho ereditato da mia nonna, grande cantastorie, la propensione per la narrazione che io ho preferito accompagnare con carta e inchiostro: le mie ali. L’immaginazione e la fantasia sono sempre state parte di me sin dall’infanzia. È iniziato tutto con i diari ad otto anni, seguiti dai versi colmi di un “barocco gotico” – immaginate che pesantezza… ma sono sempre stata perversamente foscoliana e d’annunziana, mai leopardiana -  durante l’adolescenza e poi… poi i versi si sono fatti periodi, semplici e scorrevoli nei miei romanzi. Dai romanzi sono passata ai racconti, dai racconti alle fiabe per bambini e prime letture per i più piccoli. Tutto ciò accompagnato da otto anni di attività giornalistica on-line.

Qual è il tuo messaggio?
Sedersi a tavolino con la propria anima, sorseggiando un tea o fumando un sigaro in compagnia di un whisky. Se non conosci te stesso, non potrai mai scrivere di ciò che è diverso da te.

Di cosa ti nutri?
Della natura. Di musica e della vita. La mia vita e quella degli altri. Chi scrive non si limita al proprio vissuto, come una spugna assorbe ciò che gli sta intorno; non si limita a sentire ma ad ascoltare gli altri. Non saprei immaginare la mia vita senza musica. A differenza di molti che devono scrivere nel più assoluto silenzio, io “compongo” con la colonna sonora accuratamente selezionata.

Chi vuoi ringraziare?
D’istinto direi “la cozza cosmica”… un essere che, se non avessi incontrato, non avrebbe tirato fuori una parte del mio potenziale e un bel paio di storie che mi ha ispirato. E, non certo meno importanti, tutti quelli che si sono riconosciuti nelle mie parole su carta.

Che cosa chiedi?
Che si torni a pubblicare per meritocrazia e non per conoscenze.

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