venerdì 16 marzo 2012

"Parliamo del Cielo": la recensione di Giulia Stefanini




La poesia è armonia con la Natura, con il mondo che ci circonda e la vita stessa.
Riuscire a riempire una pagina bianca con l’inchiostro della sua essenza è un compito arduo.
Ma c’è chi, per la fortuna di chi ama le rime, possiede un animo aperto a cogliere i colori e le sfumature dell’esistenza.  
Rosaria Formisano, si chiama così colei che con semplici parole riesce a catturare l’attenzione sui suoi versi.
Versi intrisi di verità, di sogni, di voglia di vivere e raccontare ciò che ci circonda.
Credo che per far capire la bellezza dell’armonia de ‘Parliamo del Cielo’ , prima opera di Rosaria, sia sufficiente riportare qui un verso, quello che mi ha colpito di più, fino a  sorprendendomi a leggerlo e rileggerlo:

“… Mi sono fermata sulle rime del fiume
e soltanto le lacrime
ho trovato ad accompagnare
le foglie, cadevano insieme
per, insieme, morire…”

Solo chi ama davvero la vita e sa ascoltare il rumore del silenzio di una foglia che cade lenta, del gorgoglio dei pensieri della schiuma marina e del cinguettio dei volatili, è in grado di aprirsi e commuovere con semplici puntini neri inscritti su una pagina bianca, scivolosa come la neve.
Consiglio la raccolta di spontaneità di Rosaria a molti, ma soprattutto a chi vuole immergersi nella piccole cose di cui lei parla, nell’immensità delle sua parole e nella descrizione di una vita, che passa, che ci sfugge tra le mani, che riusciamo a fermare, per un secondo, solo fra le sue righe.

“… Ma in questo presente
La mia vita è una carta
In mano al destino,
un filo d’argento
nella folta chioma dell’immensità…”



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1 commento:

  1. Grazie mille mi sono commossa :-)a leggere me stessa attraverso te!
    Rosaria Formisano

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