sabato 3 novembre 2012

La domenica di Angela Furcas

LE  VIE  DELLA  PAROLA

Non sono mai soddisfatta delle mie risposte, non ho la prontezza di individuare, al momento giusto, quella più appropriata, che invece viene più tardi, con la riflessione.
La parola giusta non si concede mai all’improvviso e abituarsi a riflettere prima di parlare, imprime al pensiero un ritmo decelerato. E’ necessario prendere del tempo, per immergersi nel profondo, dove le conchiglie hanno perle.
A pelo d’acqua, si ha la superficie sotto controllo e le parole sono agevolate, ma non mi lascerò tentare dalla fretta, seguirò la pazienza che educa al senso profondo della parola.
Le domande mi  sorprendono sempre e devo uscire lentamente dal magma che mi sustanzia per entrare in fasce, nell’alveo che mi si apre.
Vivere è un’ emozione continua, una scoperta per l’anima bambina, affascinata dalla Bellezza che trabocca continuamente e fa nuove le cose già viste tante volte e per le quali è doveroso cercare nuove espressioni.
La via delle parole ha bisogno di essere infiorata come un altare e questo altare ch’è il mondo è l’altare della Parola.
Essa è l’educatrice del cuore, infatti, ad ogni livello appartiene una categoria di linguaggio e più esso si differenzia, più si specializza.
Non dobbiamo usare le parole o giocare con esse, ma lasciare che salgano da sole, con i propri mezzi, predisponendo il nostro cuore ai loro voli.
Messaggere di mondi nel mondo, fitte dentro le cose, come scatole cinesi, di lievità in lievità, fino alla consistenza di un diamante.
Quando Iddio chiamò Adamo  Lo iniziò al rito del Nome. Nella cultura Ebraica,” Ha Shem” ( Il Nome ),  si usa al posto del Nome di Dio che l’uomo non deve pronunciare, ma deve imparare a sillabare la visione totale delle cose create attraverso le loro infinite peculiarità, rivisitarne continuamente il senso e scoprirne accezioni sempre più vaste, fino a trovarsi davanti al Più Grande Nome.
A che serve il Tempo se non al graduale dispiegamento di Questo Nome, per Cui tutte le cose furono create e la nostra esistenza elevata al rango di tanto ufficio?
Ecco che il male altro non è che il limite che noi diamo alla Parola!
Per vincere questo ostacolo è nata la Poesia..
La Poesia bussa agli alberghi dei più reconditi significati, apre i sigilli delle molteplici porte delle facciate di tutte le cose e  di nome in nome allarga le sue visioni.
Questa società così ricca, così numerosa, così varia, ma avara di parole nuove, necessita dello sprone della Poesia. La Parola è l’acqua della vita, una parola nuova purifica e rinnova il mondo come la nascita di un bambino. Andiamo incontro a tutti i linguaggi, figli della Parola che ha creato il mondo e che parla in tante lingue perché non basta una sola ad esprimerLa. Il Suo senso è condiviso da ognuna come quello del mare lo è da ogni goccia. Esse rivelano l’aspetto ignorato della Sapienza che ha creato il mondo, che lo sostiene e lo accompagna nei  suoi percorsi verso le più alte mete.
Se abbiamo sete di Giustizia, beviamo la Parola! Se abbiamo fame d’amore, abbracciamo la Parola!
Se la nostra volontà langue, rafforziamola con la Parola! Se non sappiamo cosa fare, lasciamoci guidare dalla Parola! Se non sappiamo cosa dire, siamo nella posizione ottimale per affidarci alla Parola! Con la sublimità che scorre in ogni accento, cerchiamo il Dialogo e la Parola incontrerà l’Unità e l’Unità incontrerà la Pace e la Pace riscatterà la Terra, che non albergherà più alcun veleno e non  celerà più alcuna insidia.
Cediamo, cediamo alla Parola il passo, in ogni istante, perché Essa può solo precedere l’uomo e noi possiamo solo seguirLa.
Facciamo esercizio della parola, di continuo, per migliorare il nostro rapporto con tutto quello che ci circonda. Attraverso questo strumento ineguagliabile possiamo addirittura parlare con  Dio, che cosa ci impedisce di parlare con gli uomini? Eppure viviamo come tante isole e coltiviamo l’estraniamento e la sfiducia,  noi che siamo stati creati per divenire infiniti, ci nascondiamo dietro le pareti  e  in tutte le vie che  Dio ha aperto dinanzi a noi ci affaccendiamo a creare barriere.
Non vi è stata né vi sarà mai altra via che la Parola per raggiungere il Bene Assoluto, perché dalla Sua esaltazione procederanno le azioni pure da finalità effimere e periscibili.

                                                        Angela Furcas


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