lunedì 22 luglio 2013

Lunedì Poesia - Giacomo Ferrari



La morte della Luna

Il giovane lento avanzava nel buio della notte
collo sguardo assettato di vendetta e col fuoco tra le mani
che freddo sembrava in confronto alla rabbia del ragazzo,
che alla Luna aveva confidato i suoi segreti
e funesto divenne quando venne a sapere della sua imminente morte.

Finalmente egli venne al lago ove lei risplendeva ancor timida,
ove lei ancor per poco risplendeva timida,
ed evitando che qualunque altra luce la ostacolasse,
spense la torcia e si mise a pregare,
pregare la Luna di rimanere con lui ancora, anche dopo quella nera notte.

<< Dove sarai quando la luce del giorno mi travolgerà?
Dove sarai quando la realtà tornerà a pesarmi come una maledizione?
Tu, mia musa, per chi altri brillerai?
Per chi altri scaglierai la tua luce nel fantastico palco della notte?
Resta con me una notte ancora, una notte che duri il tempo della mia vita>>.

<< Per chi altri canterai mai, tu,
giovane amante di una vecchia musa?>> disse la Luna.
<< Il tuo canto non è vano.
Voi, uomini, sappiate che nel cielo più buio noi brilleremo,
noi, spettri del ricordo di una notte lontana>>.

<< Tutti incoscientemente vogliono il sole,
ignorando il valore del buio, credendo di poterlo dimenticare.>> disse il giovane.
<< Dicono: il nostro fuoco, il nostro terrore che brucia,
che noi abbiamo sconfitto e con serenità dominiamo
spegnerà le stelle e mai più saremo costretti a comprendere.>>

<< Qualunque loro tentativo, ragazzo, è vano.
Loro, uomini, imparino che nel cielo più buio noi brilleremo,
noi, voci che cantano nel tetro scenario della notte.>>
Ed il corpo del giovane si fece oscurità,
in modo che lui, meno accorto d’altri, potesse capire meglio la luce nel suo cuore.


Per contattare l’autore:  giacomo.ettore_ferrari@yahoo.it

Dello stesso autore: Una lacrima in un sogno

La scrittura di Giacomo Ferrari è particolarmente affascinante, aperta com’è ad un “senso epico” che si percepisce immediatamente e che l’autore sa mostrare e assecondare grazie a una particolare capacità di linguaggio.
Lo struggente dialogo tra la Luna e il giovane è denso di significati; riporta il lettore ad un’età – persa nella notte dei tempi – rivolta alla semplicità dell’essenza.
Giacomo Ferrari attinge all’ “intima capacità” del poeta che sa ascoltare e illustrare una voce che non gli appartiene direttamente. Ci sembra quasi di vederlo, in disparte e attento, in questa notte dolorosa ma infine rasserenata dalla luce di una nuova consapevolezza.    


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