lunedì 1 dicembre 2014

Lunedì Poesia - Giuseppe Milite



Fate

Fate, come se non ci fossero,
vi guideranno i sogni.
Fate, come se non ci fossero,
v’ammalieranno gli occhi,
e voi le seguirete,
poi che tanto irresistibili,
ineludibili, v’attraggono.
Fate, come se non ci fossero,
tanto comunque,
anche inconsapevoli, vi conquisteranno.
Poi che le fate son le donne.
Poi che le donne son magia.

Per contattare l’autore: g.milite@gmail.com

A proposito di fate, argomento affascinante e controverso, Giuseppe Milite ci regala un componimento particolarmente pregevole: tra “gioco” e riflessione, tra presenza e assenza, “Fate” ci guida verso considerazioni sempre attuali, che vogliono andare oltre le solite contrapposizioni reale/immaginario, concreto/inconsistente.
Questa poesia di Giuseppe Milite è percorsa da una provocazione feconda stimolata dal verso che si ripete, quel formidabile “Fate, come se non ci fossero” che subito si apre a più letture. Tornano in mente, tra l’altro, i molteplici, funesti tentativi di annientamento di questo universo da parte del predominante maschilismo, nel corso di molti secoli che ci siamo lasciati alle spalle solo per quanto  riguarda gli aspetti più tragici.
Ben vengano, quindi, intelligenti provocazioni artistiche come questa.

Dello stesso autore: L’isola dei conigli

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