lunedì 18 maggio 2015

"La rivoluzione delle verdure e altri racconti": la recensione di Annamaria Perrotta



Ecco la recensione che la professoressa Annamaria Perrotta ha scritto per "La rivoluzione delle verdure e altri racconti" di Nicola Gregorio, letta durante la presentazione del 15 maggio presso la Libreria L'ArgoLibro. Qui trovate le foto dell'incontro.

Sfogliare la raccolta di Nicola Gregorio, "La rivoluzione delle verdure e altri racconti" ha il sapore della convivialità, il profumo della natura, l'eco di antiche storie raccontate davanti al camino. Sicuramente l'aspetto bucolico si presenta per primo all'attenzione del lettore, ma ben presto ci si accorge che l'autore, navigando su acque antiche, come quelle legate alla tradizione favolistica, che vede gli animali rappresentati con caratteristiche comportamentali umane, si cimenta, in modo garbato, ma non per questo poco incisivo, nel campo dell'allegoria, che sottende i vari sentimenti umani.   
Il mondo di Gregorio è un caleidoscopio di colori, di profumi, in cui animali, uomini, vegetali e creature fantastiche interagiscono con tutte le peculiarità umane. Ed ecco sulla scena appare la gelosia, la lealtà, la voglia di impegnarsi per dare il meglio, ma anche l'opportunismo e il rifiuto della diversità.  
Il lieto fine c'è ed è frutto di equilibrio e saggezza, nulla è affidato al caso. Il tono pacato, lo spazio lasciato alla riflessione, la morale insita nei racconti,  ci portano sui sentieri dei buoni sentimenti, dei valori fondamentali dell'esistenza che oggi, nell'epoca del mordi e fuggi, dell'apparire, del privato che diventa pubblico, della omologazione dei pensieri e delle ideologie senza idee, ha il sapore dell'anticonformismo.
Sì, il giovane autore rema controcorrente e questo aspetto rende il suo lavoro molto interessante. E quindi le verdure che si ribellano all'oppressione degli umani potrebbero rappresentare il grido della natura schiacciata dalla prepotenza dell'uomo, che sfrutta e non rispetta, che altera gli equilibri che sono alla base della vita. Ognuno sicuramente può interpretare come crede certe dinamiche narrative, ma credo che il lavoro di Nicola Gregorio tenda ad una ricerca di equilibrio, di armonia, a mettere le cose nel posto giusto, come si farebbe ordinando una dispensa,   senza trascurare la diversità dei vari elementi.
E allora mettiamoci comodamente seduti e gustiamo questi racconti profumati di erba e fiori, impreziositi dai bei disegni di Claudia Nastro, ma arricchiti anche di buona cucina. Infatti ogni racconto è accompagnato da una ricetta gustosa che sembra  un invito dell'autore a stare insieme, a fare comunità, a rinsaldare legami, a condividere  le proprie esperienze e i propri pensieri, tra una porzione di risotto con le verdure e una fetta di melanzane con patate. E anche questo aspetto contrasta con l'individualismo che porta a rintanarsi nel proprio piccolo mondo, a lesinare anche un saluto, che invece è sempre stato indice di civiltà  e che ci ricorda la fraterna agape delle nostre radici, delle nostre tradizioni, di un mondo che non è così lontano come sembra, perché lo ritroviamo in un sorriso, in una stretta di mano, in un profumo e in un racconto.

Bravo Nicola.
Annamaria Perrotta

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