Ecco la recensione che la professoressa Annamaria Perrotta ha scritto per "La rivoluzione delle verdure e altri racconti" di Nicola Gregorio, letta durante la presentazione del 15 maggio presso la Libreria L'ArgoLibro. Qui trovate le foto dell'incontro.
Sfogliare
la raccolta di Nicola Gregorio, "La
rivoluzione delle verdure e altri racconti" ha il sapore della
convivialità, il profumo della natura, l'eco di antiche storie raccontate
davanti al camino. Sicuramente l'aspetto bucolico si presenta per primo
all'attenzione del lettore, ma ben presto ci si accorge che l'autore, navigando
su acque antiche, come quelle legate alla tradizione favolistica, che vede gli
animali rappresentati con caratteristiche comportamentali umane, si cimenta, in
modo garbato, ma non per questo poco incisivo, nel campo dell'allegoria, che
sottende i vari sentimenti umani.
Il
mondo di Gregorio è un caleidoscopio di colori, di profumi, in cui animali,
uomini, vegetali e creature fantastiche interagiscono con tutte le peculiarità
umane. Ed ecco sulla scena appare la gelosia, la lealtà, la voglia di
impegnarsi per dare il meglio, ma anche l'opportunismo e il rifiuto della
diversità.
Il
lieto fine c'è ed è frutto di equilibrio e saggezza, nulla è affidato al caso.
Il tono pacato, lo spazio lasciato alla riflessione, la morale insita nei
racconti, ci portano sui sentieri dei
buoni sentimenti, dei valori fondamentali dell'esistenza che oggi, nell'epoca
del mordi e fuggi, dell'apparire, del privato che diventa pubblico, della
omologazione dei pensieri e delle ideologie senza idee, ha il sapore
dell'anticonformismo.
Sì,
il giovane autore rema controcorrente e questo aspetto rende il suo lavoro
molto interessante. E quindi le verdure che si ribellano all'oppressione degli
umani potrebbero rappresentare il grido della natura schiacciata dalla
prepotenza dell'uomo, che sfrutta e non rispetta, che altera gli equilibri che
sono alla base della vita. Ognuno sicuramente può interpretare come crede certe
dinamiche narrative, ma credo che il lavoro di Nicola Gregorio tenda ad una
ricerca di equilibrio, di armonia, a mettere le cose nel posto giusto, come si
farebbe ordinando una dispensa, senza trascurare la diversità dei vari elementi.
E
allora mettiamoci comodamente seduti e gustiamo questi racconti profumati di
erba e fiori, impreziositi dai bei disegni di Claudia Nastro, ma arricchiti
anche di buona cucina. Infatti ogni racconto è accompagnato da una ricetta gustosa
che sembra un invito dell'autore a stare
insieme, a fare comunità, a rinsaldare legami, a condividere le proprie esperienze e i propri pensieri, tra
una porzione di risotto con le verdure e una fetta di melanzane con patate. E
anche questo aspetto contrasta con l'individualismo che porta a rintanarsi nel
proprio piccolo mondo, a lesinare anche un saluto, che invece è sempre stato
indice di civiltà e che ci ricorda la fraterna
agape delle nostre radici, delle nostre tradizioni, di un mondo che non è così
lontano come sembra, perché lo ritroviamo in un sorriso, in una stretta di
mano, in un profumo e in un racconto.
Bravo
Nicola.
Annamaria Perrotta
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