martedì 30 giugno 2015

“Cerchi scambiati” di Rosanna Marazia: una recensione di Laura Vargiu


Dovremmo prestare maggiore attenzione ai libri degli autori cosiddetti esordienti, che raramente si trovano in bella mostra nelle vetrine delle librerie, reali e on line.
Queste pubblicazioni, che non possono certo vantare marchi editoriali famosi e blasonati né una distribuzione commerciale capillare, spesso si rivelano piacevoli sorprese, ma non sempre è facile scoprirle e reperirle; talvolta può capitare di imbattersi in esse per puro caso, per qualche fortunata coincidenza, come è successo a me con questo libro di Rosanna Marazia pubblicato circa due anni fa dalla Casa Editrice L’ArgoLibro.
Un libro davvero bello, per forma e contenuti e anche per la semplicità che traspare immediata da queste pagine.
“Quello che ho scritto non ha la pretesa di essere nient’altro che una piccola e semplice raccolta di pensieri e parole intrecciate come teste d’aglio”, scrive l’autrice nella sua nota conclusiva. Semplici sono infatti le storie che racconta, così come i versi di una piccola silloge dove affiorano pezzi di vita in cui, a tratti, non è difficile ritrovarsi o immaginarsi. Pregna di musicalità è questa poesia, intima, sognante e delicata, mentre la prosa è addirittura meravigliosa, un vero piacere da leggere poiché ha una dote rara e preziosa: sa farsi essa stessa poesia, con quel suo tocco lieve e quell’incanto che dipingono i testi dei racconti.
Dote ancor più apprezzabile se, come qui si avverte, essa sgorga dalla penna di chi scrive con una naturalezza pressoché disarmante. E questo non solo in quei racconti dal sapore più surreale o addirittura fantastico, come in “Rita, il gallo e la pozza d’acqua”, ma anche in quelli intitolati “Vertigine apparente” e “Cerchi scambiati”. E proprio quest’ultimo racconto, da cui prende il titolo l’intera raccolta, ci dona una piccola storia che colpisce in modo particolare attraverso l’esperienza dell’emigrazione che spesso, purtroppo, si accompagna a umiliazioni di ogni genere; una storia a tre voci (quelle dei protagonisti) di sofferenza e sacrifici, ma anche d’amore e speranza che si confermano infine come le nostre più grandi ricchezze.
Una lettura, nell’insieme, che profuma di ciambelle appena sfornate, di sogni ed emozioni.
Un’autrice dotata di passione e talento, alla quale non soltanto esprimo i miei complimenti più sinceri, ma rivolgo pure l’invito a continuare a intrecciare pensieri e parole come teste d’aglio e a non abbandonare questo viaggio affascinante che è e sarà sempre la scrittura.
Laura Vargiu

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