mercoledì 30 settembre 2015

Tempo per fermarsi... a Castellabate

Un interessantissimo appuntamento a Castellabate, sabato 17 ottobre, dedicato allo yoga.
Cliccate sull'immagine per ingrandirla e leggere tutte le info.



martedì 29 settembre 2015

"Il Canto della Fata": parte la seconda edizione del concorso



SCADENZA PROROGATA AL 31 MARZO!

La casa editrice L’ArgoLibro e l’Associazione Artistico-letteraria “Gli Occhi di Argo” promuovono la Seconda Edizione de “Il Canto della Fata”, Concorso Nazionale a partecipazione gratuita con pubblicazione finale delle opere selezionate.
Il concorso è finalizzato alla raccolta di opere inedite di poesia e di narrativa scritte in lingua italiana di genere fantasy o a contenuto comunque fantastico in ogni declinazione del genere (fiaba, heroic fantasy, epic fantasy, urban fantasy…), con particolare riferimento alla figura della fata.
Ai partecipanti chiediamo di sorprendere con uno stile affascinante e sperimentazioni linguistiche: cerchiamo storie o poesie che facciano proprio l’idea di fiabesco, nelle quali sia curato il senso dell’incanto.

COME PARTECIPARE:
Inviate le vostre opere inedite entro e non oltre il 31 marzo 2016 come allegato in formato Word o .pdf esclusivamente agli indirizzi e-mail occhidiargo@hotmail.it oppure largolibro@gmail.com .
Le poesie devono avere una lunghezza massima di 40 (quaranta) versi, i racconti brevi una lunghezza massima di 5000 (cinquemila) battute spazi inclusi.
Nel corpo dell’e-mail vanno riportati il proprio nome e cognome (o pseudonimo, se lo si preferisce) e la seguente dicitura: “Il sottoscritto [nome e cognome] dichiara: di essere l’autore degli elaborati presentati a concorso; che le opere presentate sono inedite; di aver preso visione del bando integrale del Premio e che ne accetta le condizioni. Il/la sottoscritto/a fornisce il consenso al trattamento dei dati personali.”
Gli organizzatori invieranno e-mail di conferma dell'avvenuta ricezione.
La giuria selezionerà tutte le poesie e tutti i racconti brevi giudicati idonei per essere ammessi a far parte della seconda antologia dedicata al concorso (cliccate qui per aprire la pagina dedicata alla prima antologia). L’inserimento in antologia sarà totalmente gratuito.
Gli organizzatori invieranno un’e-mail a tutti i partecipanti con i risultati del concorso.

Tutela dei dati personali: Ai sensi della legge 31.12.96, n. 675 “Tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali” la segreteria organizzativa dichiara che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione del Premio e all'invio agli interessati di informazioni su iniziative “L’ArgoLibro” e “Gli Occhi di Argo”; dichiara che con l'invio dei materiali letterari partecipanti al concorso l'interessato acconsente al trattamento dei dati personali; dichiara inoltre che l'autore può richiedere la cancellazione, la rettifica o l'aggiornamento dei propri dati rivolgendosi alla segreteria del Premio.

Tutti i partecipanti saranno avvisati via e-mail sugli sviluppi dell’iniziativa. Le news saranno comunque condivise anche nei blog www.largolibro.blogspot.it e www.occhidiargo.blogspot.it.

lunedì 28 settembre 2015

Lunedì Poesia - Elisa Rigonelli



Discordanti Verità

Serrate menti,
nell’evolversi
di un mondo interiore.
Sensibili concetti,
nell’esasperato conguaglio
di verità divergenti.
Congiunti raziocini,
nell’influente
complessità
di un armonico congegno.
Parsimoniosi pensieri,
nell’imminente voglia
di comprensibili congetture.

I vocaboli utilizzati da Elisa Rigonelli sono ricercati, questa grande poetessa è tutta tesa all’utilizzo della parola “più giusta”, per cercare di descrivere ciò che forse non può mai essere colto fino in fondo (e questo è uno dei drammi che vive l’artista). È ricercato anche il suono stesso della parola, altro elemento peculiare della forma d’arte poetica.  
In “Discordanti Verità” Elisa Rigonelli descrive magistralmente la distanza e la ricerca del punto comune d’incontro: “esasperato conguaglio”, “congiunti raziocini”, “comprensibili congetture”, sono accostamenti linguistici dai quali trabocca una “forza” particolare. È la forza distintiva della poesia, al tempo stesso anche istintiva, nell’artista.

Per contattare l’autrice: elisarig@alice.it

Della stessa autrice: Terra lontana

Scrivi poesie?
 Leggi il bando di Lunedì Poesia
Per i tuoi racconti brevileggi qui il concorso adatto per te!


domenica 27 settembre 2015

"Campionature di fragilità": una recensione di Giuseppe Vetromile



Ecco la recensione che il poeta Giuseppe Vetromile ha letto in occasione della presentazione di “Campionature di fragilità”, opera prima di Melania Panico, presso la libreria L’ArgoLibro ad Agropoli, lo scorso 19 settembre. Qui trovate le fotografie dell’interessantissimo incontro.
Il libro è sempre disponibile anche presso la libreria L'ArgoLibro, ad Agropoli in Viale Lazio 16 (zona sud, adiac. Via Salvo D'Acquisto, infoline 3395876415).

Melania Panico e le sue "campionature di fragilità"
Quando è la parola a costruire la realtà, il mondo, e non è, viceversa, il mondo a essere narrato, allora siamo di fronte a vera costruzione poetica. Siamo di fronte cioè ad un'invenzione forte e decisa che si concretizza, prende corpo, si attualizza attraverso la parola poetica, attraverso la giustapposizione nel verso dei termini consoni e adatti ad esplicitare non la realtà che è quella che è, davanti ai nostri occhi, ma la realtà nuova, quella che potrebbe essere e che in qualche modo deve essere. La realtà del sublimine e dell'inconscio, in fondo la realtà autentica e del sentimento, non tanto e non proprio la realtà fenomenologica, fisica, materiale, della quotidianità. I fatti sono ineluttabili, il mondo, si sa, va come deve andare e nessuno, per quanto si sforzi, potrà mai cambiare le regole del gioco, le leggi, le consequenzialità, le orbite dei pianeti. Resta però sempre un angolo di buio consistente e importante, e non mi riferisco a quello che poi la scienza va man mano illuminando e scoprendo, parlo bensì di quello che è e rimarrà sempre inesplicabile e in un certo qual modo irrisolvibile matematicamente e fisicamente: i sogni e l'amore, per esempio; la speranza e il tempo. In ultima analisi anche l'uomo, come essenza, al di là della sua materialità.
Ecco: la poesia reinventa e ricostruisce questo mondo "parallelo", più vero e più genuino. Lo ricostruisce di volta in volta, continuamente, come una turbina che genera nuova elettricità dal moto fisico delle pale. La poesia trasforma la materia. La poesia assorbe ed assume in sé gli strati più profondi della fisicità del mondo, fino a scavare nell'incomprensibile e nell'irrazionale per trarne lacerti di veridicità, di possibilità, di speranza addirittura. È un ciclo inverso meraviglioso, come dicevo all'inizio, quando davvero la poesia riesce a "stanare" il mondo nascosto, sotterraneo e/o interno, latente in ciascuno di noi, per portarlo in superficie, alla luce del sole. E sono spesso cose "fragili", delicate, perché possono scomporsi maneggiandole, o possono sciogliersi come neve al sole.
Queste campionature di fragilità di Melania Panico sono l'esempio più indovinato e coerente di un lavoro poetico davvero illuminato e indovinato, capace di riportare a noi comuni individui le profondità e i misteri del mondo e dell'uomo, ricreando e rimodellando via via la materia e il sentimento con le parole e i termini, con i versi e con i brani poetici più consoni e opportuni. Si tratta di un lavoro inconscio, automatico, forse, che la poetessa riesce a trascrivere sulla pagina; ma certamente è un lavoro intelligente, poi, perché lei stessa ne diventa subito consapevole, appropriandosene immediatamente al fine di ricercare meglio, di scandagliare meglio, nel crogiolo delle emozioni e delle sensazioni sotterranee, e poi per poterle "lavorare" meglio, dal punto di vista stilistico e lessicale (non per nulla la nostra autrice è anche una bravissima filologa!).
Qui si tratta dunque di seguire, per certi versi, il suggerimento di Ungaretti, quando affermava che nel corpo poetico deve sempre aleggiare un'aura segreta, di mistero, di allusione: Melania Panico ha questa possibilità e capacità, e attua una scrittura che prende corpo da sé, irrorata da quella profondità misteriosa che non è tenebra senza senso, bensì vibrazione emotiva esprimibile soltanto attraverso una parola non usuale, non ovvia, non banale.
Non poteva dunque trovare titolo più indovinato, Melania Panico, per le sue "Campionature di fragilità", corroborato anche dalla specialissima e originale prefazione di Davide Rondoni, quando per esempio ribadisce che Melania "non è poetessa dell'incanto, ma della composizione." Verissima, questa affermazione! Le "fragilità", le cose "fragili" di Melania Panico, di cui lei stessa è, immediatamente dopo l'"ispirazione", consapevole, come dicevo, sono il prodotto del suo cesello, del suo lavorìo sulla parola, e quindi non vengono rese sic et sempliciter, crude e grezze, così come il cuor comanda, bensì subiscono il vaglio e il filtro severi di una creatività consapevole, libera e intelligente.
Non parliamo del contenuto, non è necessario e del resto non è rintracciabile a prima vista nelle poesie di Melania Panico, perché, come dicevo, ella si erge al di sopra di ogni banale e superficiale descrizione o figurazione delle cose che vede e che sente: non sono infatti poesie in cui possiamo trovare albe e tramonti, amori, voli d'uccelli e passeggiate sul lungomare, nei suoi versi, come sovente accade in molta letteratura poetica o pseudopoetica attuale. No, la nostra eccellente autrice anima le cose e il mondo, ricostruisce e rilancia il substrato segreto, celato nelle profondità del mondo e dell'uomo, mette in risalto ciò che noi, sopiti dall'ovvietà del quotidiano, non riusciamo più ad immaginare. Le sue poesie, i suoi versi spiazzano, ci costringono a seguire canali diversi, alternativi, ci costringono a ricercare altri significanti, inducendoci ad attivare quei meccanismi sacrosanti, finalmente, del sogno proiettato oltre il possibile, dell'immaginazione costruttiva. È una poesia che ci prende per mano, ed è dunque anche per questo poesia autentica, poesia alta. Solo un paio di esempi, per illustrare questa presa, questo invito multiplo da parte della nostra autrice: "Dovrebbero pentirsi le navi / di oltraggiare il porto / dovrebbero seguire il loro destino lieve / appoggiarsi come a un'idea"; e ancora: "Fermenta l'aria adagiata alla porta: / la stanza è il luogo delle idee immature".
"Campionature di fragilità" è un corpo poetico diviso in due sezioni: "Cose accantonate" e "Rinascite". L'Autrice ha così voluto suddividere i suoi testi in questa sua prima opera letteraria; ma il filo del suo discorso poetico non si interrompe affatto, è continuo e lineare, persino logico, in quanto le "fragili" cose accantonate: riflessioni, "sorrisi tenuti da parte / custoditi sulla bocca dello stomaco", "le parole sul lastrico", assumono poi un'aura nuova, di speranza, di "rinascita" appunto, dove "Si sciolgono grumi di incomprensione ".
È una poesia forte, essenziale, decisa, acuminata, dall'impronta personalissima, che non utilizza ridondanze stucchevoli, quella di Melania Panico; una poesia che ha l'urgenza di dire le cose ma le dice con il dovuto affondo poetico, con il dovuto spessore semantico.
Un'opera prima cui certamente seguiranno altre, perché con Melania Panico la poesia di questo primo scorcio del nuovo secolo ha forse trovato, tra gli emergenti, un esponente di riguardo, da seguire con grande attenzione e plauso.

Melania Panico, "Campionature di fragilità", Edizioni La Vita Felice, Milano, 2015; prefazione di Davide Rondoni.

Giuseppe Vetromile
28/5/15

Il tenore Franco Massone a “Caleidoscopio”


L'avventura canora del tenore Franco Massone sarà il filo conduttore dell'appuntamento settimanale sul sito Internet www.radiopnr.it .
Nel “Caleidoscopio” che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 27 settembre, il conduttore Andrea Bobbio intervisterà il cantante e compositore Franco Massone, nato e residente in Cassano Spinola, ridente paese in provincia di Alessandria che fu dimora dell'antica e nobile famiglia genovese degli Spinola. Il cantante parlerà di alcuni momenti importanti della sua vita, della sua lunga carriera di corista nella Polifonica Serravallese e delle performance quale solista nei concerti e in altre manifestazioni canore.
Nel corso della trasmissione si potranno ascoltare sue esecuzioni e suoi brani musicali tratti dai vari CD da lui incisi. L'appuntamento è quindi fissato per domenica sera oppure, in replica, martedì 29 settembre, sempre alle ore 20,30.


Nuova Radio Pieve - www.radiopnr.it (per l’ascolto cliccare sulla freccetta “Play” nella colonna a sinistra, in corrispondenza del nome del programma in onda).

venerdì 25 settembre 2015

I RACCONTI DI VENERDì - Monica Fiorentino


Carnem levare

Autrice: Monica Fiorentino

Lettera 21.
Lentamente gli occhi di lei si rivolsero verso la foto posta sul tavolo, accanto alle matite spuntate ed i fogli sparsi alla rinfusa, e le sue labbra si aprirono in un sorriso cauto, sorpreso. Il rullio della stampante a fermarsi, avvertendola che l’articolo scritto per l’indomani era pronto in una tempistica perfetta, le luci al neon ad illuminare quella stanza gelida, semioscura, nella quale lavorava dodici ore al giorno, da ormai più di due mesi. Nel sistemare lo stampato, Camilla scosse la testa, squadrando il viso che appariva in quella immagine, sorridente e schietto, i capelli biondi, radi, gli occhi verdi, quel piglio bambino, il corpo d’uomo fasciato in un costume carnevalesco da pirata, buffo, simpatico, a strappar la risata, sciabola al fianco, Javier. Lui gliel’aveva promessa quella foto, il “Pirata Zumbero” e l’aveva inviata alla sua mail senza dimenticarsene. Lo sguardo di Camilla ripassò dalla foto agli articoli, le note ai margini,  poi di nuovo alla foto.
“Carnem levare???!” l’avrebbero classificata nel vederla, la parlesia che girovagava in quell’edificio semidistrutto, dove avevano trovato asilo e lavoro addetti stampa, soldati e civili; un pirata bellissimo vestito con abiti di fortuna, inventati, di fantasia, quel sorriso dipinto, i colori strabordanti, là fra le bombe, la neve di quel febbraio, i bicchieri colmi ed il sangue fuori ad imbrattare le strade, sporcare di urla e preghiere strazianti quel cielo sopra la guerra ad invocare la pace, dove lei aveva scelto di vivere per prestare la sua testimonianza. “Quanti massacri, quanti terremoti avvengono nel mondo, quante navi affondano, quanti vulcani esplodono e quanta, quanta gente viene perseguitata, torturata e uccisa! Eppure, se non c'è qualcuno che raccoglie una testimonianza, che ne scrive, qualcuno che fa una foto, che ne lascia traccia in un libro, è come se quei fatti non fossero mai avvenuti! Sofferenze senza conseguenza, senza storia. Perché la storia esiste solo se qualcuno la racconta. (Tiziano Terzani)”  le parole che l’avevano cambiata per sempre e l’avevano spinta a mettersi in gioco, il suo sogno di Giornalista in tasca, la Vita nella testa.
In quella foto che Javier le aveva inviato, era nel bel mezzo della festa. Si erano visti per la prima volta solo ieri l’altro, nella sala delle riunioni sgomberata per l’occasione ed adibita per la ricorrenza del Carnevale,  rallegrata dalla musica di strumenti presi in prestito, suonata da infermieri e soldati musicisti improvvisati, le risa, le mani a tenere il ritmo, i coriandoli, l’eco delle bombe in lontananza; Javier professore in supplenza, volontario in quel che restava di una piccola costruzione di calcinacci tenuta ancora ferma per miracol mostrare, pochi bambini. Trentaseienne di belle speranze, dall’odore di libri, libertà e speranza, anche lui capitato attraverso il passaparola comune, a partecipare a quella che aveva assunto il nome di Festa di Carnevale, in uno scenario di morte e desolazione, quasi un Evento che aveva del magico. Carnevale, dal latino “Carnem levare”, “Togliere la carne”, lui, il suo sorriso, la ressa di gente a spingere, divertimento, maschere e allegria. La giovane ripensò a lui, al suo modo di muoversi fra la folla multicolore, un misto fra l’impacciato e il finto disinvolto, il loro primo sguardo, il suo sorriso, le parole, anima nuda a sciogliersi,  lei con la sua mimetica indosso, un mucchio di lavoro sulla scrivania da sistemare, quel turbine di anime unite in un solo costume, senza gradi a marcare appartenenze e posizioni sociali, insieme in quel buco di mondo in un unico coro a credersi ancora a casa, in quelle terre deturpate dai corpi mutilati, le carni aperte, i crani fracassati, poche luci, fuori la pioggia e quella baldoria nell’accomunarsi dello stesso destino. Poi lui a porgerle un bicchiere “Beve?” quel piglio disarmante, le parole a scorrere veloci. Le sue braccia tornite, le gambe, quella branda scomoda, dove lei dormiva appena poche ore a notte, insieme a Rimbaud, il suo gattino bianco, quel materasso piccolo, di colpo a divenire capace di accogliere entrambi, la loro voglia di calore, gli sguardi a divenire mani, pelle, baci, carezze: uno soltanto. Lui a toccarle la mente, il cervello, l’anima, rigarglieli. Il suo petto forte, d’uomo, selvatico, infinito, “Javier!”. Fiumana di parole. Sconosciuti cuore, occhi e labbra, sudore e gemiti, a riconoscersi in un unico ansito a liberarsi in sincrono. “Camilla!”. L’alba a scoprirli allacciati, i vestiti da pirata sul pavimento, coriandoli e parrucca, la mimetica di lei, le fusa del gattino geloso, il primo sorriso del mattino “Buongiorno Professore!”
Camilla tracciò col dito delicatamente i contorni della foto. Javier era partito quella mattina stessa, caldo ancora di letto e dei loro umori, lei l’aveva accompagnato, dopo un bagno veloce e una spremuta d’arancia, quell’uomo richiamato dai suoi libri, le sue lezioni, il suo insegnare, il suo volersi sostituire con la mente alle ali di un uccello, divenire un angelo. Lei su di lui: donna, amante, lui a camminarle dentro. Stretti in quella comunione in codice chiamata: Guerra. Lenta appuntò sul foglio un haiku Luna, la pelle/L’incedere: tu a bagnarmi/anima e corpo. La poesia a salvare il mondo. Spesso era questo la guerra, conoscersi, per lasciarsi, anche se in fondo mai per sempre, vivendosi dentro. Chiuse gli occhi.

“Mentre di lontano le iridi di un angelo, di un colore viola acceso, si serravano sulla follia della guerriglia”



Per contattare l’autrice: angelo.dicarta@libero.it


Monica Fiorentino, formidabile artista a suo agio sia con la scrittura prosastica che con i versi brevissimi della poesia di ispirazione haiku, continua a indagare negli eventi quotidiani della guerra, un “mostro” che finirà di affascinarci solo quando lo spoglieremo della falsa retorica per calarlo, appunto, nella sua miserevole e tragica quotidianità.
Solo così possiamo renderci conto che essa ci strappa al sorriso, alla tenerezza, all’amore, oltre a mille e mille piccoli particolari che costruiscono la  nostra vita. Perciò ecco la foto di un bambino vestito da pirata per Carnevale, ecco la sua passione crescente per i libri, ecco l’improvviso divampare della passione.
Monica Fiorentino registra, annota, “è giornalista” partecipe, delicatamente attenta a non tralasciare alcun particolare, perché davvero tutto va ricordato, se vogliamo imparare a lasciarci alle spalle l’orrore evitabile. “Carnem levare” è un nuovo, prezioso tassello che si aggiunge agli altri.


Scrivi racconti brevi? Questo è il concorso giusto per te. Leggi il bando del concorso

Per le tue poesie c’è Lunedì Poesia

giovedì 24 settembre 2015

“Appuntamento con Lady Joya” a Castellabate



Si terrà Venerdì 25 Settembre alle ore 20:30, presso il Castello dell’Abate a Castellabate, la prima tappa della campagna “Appuntamento con Lady Joya”, organizzata dall’associazione GRAN DUCA 7.
Lo scopo della campagna, attualmente patrocinata da Gal Cilento Regeneratio, CIFIT (Criminology International Forensic Investigation Technology), Lions Club di Agropoli-Castellabate e con l’appoggio morale del CISMAI (Coordinamento Italiano Servizi contro Maltrattamenti e Abusi dell’Infanzia), è quello di portare all’attenzione collettiva una piaga dilagante che sta assumendo dimensioni sempre più pericolose: la Baby Prostituzione.
L’evento si divide in 2 fasi: la prima è la proiezione di un cortometraggio il cui titolo è appunto “Lady Joya”, della durata di 20 minuti; la seconda è un dibattito alla presenza di relatori qualificati volto all'analisi del cortometraggio ed all’approfondimento dei temi in esso trattati.
Il Comune di Castellabate si è gentilmente offerto di ospitare e patrocinare l’evento, collocandone la realizzazione nelle architetture del “Castello” fondato nel 1123 dall'abate Costabile e completato dal suo successore Simeone. Con il restauro le strutture sono una suggestiva location che ospitano manifestazioni artistiche, culturali e sociali.
Il cortometraggio “Lady Joya” è scritto e diretto da Fabrizio Guerra (Presidente della Gran Duca 7). Nel cast, oltre a Claudio Lardo (socio fondatore della GD7), vi sono Valeria Guerra, Chiara Mazza, William Angiuli e Michela Maffongelli. Inoltre, la fotografia è di Valerio Acampora (terzo socio fondatore della GD7) e make-up e costumi di Nicoletta Conte.
Lady Joya (20’) – presentato lo scorso Luglio all’Ischia Global Film & Music Fest – narra le vicende di una quattordicenne che sogna di diventare una modella. Per raggiungere il suo obiettivo dovrà scendere a compromessi. Scritto e diretto da Fabrizio Guerra, è un documento sullo scandalo della baby-prostituzione. La protagonista è unica e vive con la sua immaginazione la possibilità di diventare una modella d’alta moda, mentre si prostituisce su consiglio di un amico di famiglia, tra l’altro amante della madre, che l’ha convinta che la prostituzione è l’unico mezzo reale per arrivare alle conoscenze sociali e politiche necessarie per realizzare un giorno il suo sogno.
Gli interventi successivi alla proiezione, moderati dalla Dott.ssa Giovanna Infante (del Lions Club) prevedono la presenza di:
dott. Silvestro Calabrese, psicologo
dott. Ssa Viviana Caponigro, avvocato
dott. Giuseppe di Somma, presidente del CIFIT sezione di Agropoli.
Nel corso del dibattito saranno forniti anche i contatti per seguire l’iniziativa e saranno rese note le altre iniziative che, all'interno della campagna, l’associazione vuole portare avanti.

È una campagna aperta a tutti, alla quale chiunque può contribuire fornendo le proprie conoscenze professionali, il proprio talento artistico e qualunque critica, aggiunta o proposta atta a perfezionare il messaggio che la campagna si impegna e si impegnerà a portare avanti.

mercoledì 23 settembre 2015

Tommaso Mondelli e Danila Oppio: una nuova premiazione




Una splendida notizia ci è arrivata da Tommaso Mondelli e Danila Oppio, grandi artisti che da anni partecipano attivamente alle iniziative de “Gli Occhi di Argo” e “L’ArgoLibro”.
Si sono classificati al primo e al terzo posto del “Concorso Nazionale Straordinario Di Poesia” organizzato dal Circolo culturale-ricreativo “Hostaria delle immagini”, per la sezione “750° Anniversario della nascita del sommo poeta Dante Alighieri”, con le poesie “L'Alighieri” e “Festina lente (Dante e De vulgari eloquentia)”.

Cliccate qui per leggere il post dedicato nel blog di Danila Oppio, riporta le poesie premiate e altre info.

martedì 22 settembre 2015

Giochiamo con i libri!



Un percorso di libera lettura a L’ArgoLibro ti condurrà in un viaggio interiore alla scoperta di tesori nascosti.
Conduce le serate Silvana Fasano, da anni impegnata in un percorso formativo ed esperenziale, che privilegia l’approccio olistico: nella vita non esistono “momenti sì” e “momenti no”, ma solo eventi da interpretare per trasformarli in motori per un cambiamento.
Il percorso si sviluppa in tre incontri; ogni incontro ha un costo di euro 7,00, per un costo complessivo di euro 21,00.

Primo incontro: venerdì 16 ottobre
Secondo incontro: venerdì 30 ottobre
Terzo incontro: venerdì 13 novembre

Orario: dalle ore 19:30 alle ore 21:30

Le date potrebbero subire un cambiamento che verrà comunicato tempestivamente.

Dove: presso la Libreria indipendente L’ArgoLibro, ad Agropoli in Viale Lazio 16 (zona sud, adiacente Via Salvo D’Acquisto, nei pressi del Centro per l’Impiego).
Per qualsiasi info e per prenotazioni: largolibro@hotmail.it  3292037317


L’ArgoLibro: sempre più largo ai buoni libri e ai buoni eventi!

martedì 15 settembre 2015

"Pensieri dell'anima": Iuvanita Bottiglieri a L'ARGOLIBRO

La materia e lo spirito si incontrano in dialoghi di formidabile intensità, fedelmente registrati da chi può e sa farlo. Da questo incontro scaturiscono nuove prospettive, originali accostamenti, illuminanti considerazioni: questo "nuovo" può donarcelo solo l'artista, l'unico detentore dei mezzi necessari per il rilevamento (che è anche rivelazione).



IUVANITA BOTTIGLIERI
PENSIERI DELL'ANIMA
Edizioni L'ArgoLibro

Presentazione
Domenica 20 settembre ore 18:00

Letture a cura dell'attrice
Maria Cristina Orrico

Libreria L'ArgoLibro
Viale Lazio, 16
(zona sud, adiacente Via Salvo D'Acquisto,
nei pressi del Centro per l'Impiego)
Agropoli (SA)
Infoline 3395876415

domenica 13 settembre 2015

L'Africa di Francesco Remotti a “Caleidoscopio”



"Da Pozzolo Formigaro all'Africa". Questo il titolo della trasmissione  e il tema che sarà sviluppato nelCaleidoscopio che andrà in onda alle ore 20,30 di domenica 13 settembre sul sito internet www.radiopnr.it.
Verrà proposto un adattamento radiofonico ideato dalla regista Miranda Scagliotti e concernente una lunga intervista rilasciata dal grande antropologo Francesco Remotti al giornalista di Repubblica Antonio Gnoli. 
Nativo di Pozzolo Formigaro, il professore Remotti aveva ricordato la sua prima giovinezza, gli studi successivi e l'esperienza vissuta in Congo presso le popolazioni dei Banande, delle quali aveva studiato i costumi e le diverse usanze, correlate alla vita e alla morte e rapportate alla convivenza stanziale con la foresta.
L'appuntamento è quindi fissato per domenica sera oppure, in replica, martedì 15 settembre, sempre alle ore 20,30.


Nuova Radio Pieve - www.radiopnr.it (per l’ascolto cliccare sulla freccetta “Play” nella colonna a sinistra, in corrispondenza del nome del programma in onda).

mercoledì 9 settembre 2015

Il Segnalibro festeggia cinque anni di vita!




(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Sessanta mesi, sessanta numeri: il Segnalibro de “Gli Occhi di Argo” e “L’ArgoLibro” festeggia cinque anni di vita!

In questo numero:
- poesie di Fulvio Cesario;
- racconti di Elisabetta Mattioli, Pietro Rava e Annalisa Miceli;
- spazi dedicati alle pubblicazioni di Elena Piccinini («Storie di cani & di uomini»),  Tommaso Mondelli («Dagli Appennini alle Alpi»), Claudio Alciator («Live @ Montesacro»);
- articoli di Eufemia GriffoAnna Giordano e Vito Rizzo;
- news sugli eventi di settembre che si terranno presso la Libreria L’ArgoLibro ad Agropoli (spazio web dedicato www.largolibro.blogspot.it);
- il bando della nuova edizione del concorso umoristico gratuito “Il Cielo in una… Stronza!” (clicca qui);
- informazioni per aderire ai concorsi aperti a coloro che vogliono essere pubblicati sul Segnalibro (clicca qui);

 … e tanto altro ancora!
Vuoi offrire tantissima visibilità alle tue opere?
 e partecipa ai nostri concorsi!
I nostri concorsi on line e cartacei ti aspettano, clicca sui nomi!



lunedì 7 settembre 2015

Lunedì Poesia – Fulvio Cesario



Haiku

mai fermo il fiume -
impetuoso incedere
come una vita
(FC569)

madida essenza -
inghiottita dall'afa
senza un'estate
(FC570)

lento godere -
avanza una carrozza
fin dentro il bosco
(FC571)

muore già il giorno -
i pensieri più arditi
tendono ai sogni
(FC572)

notte d'estate -
perfino le lucciole
fan troppa luce
(FC573)

Bad Hofgastein, Austria, agosto 2015


Per contattare l’autore: fulviocesario@gmail.com

La poesia breve giapponese, si sa, non è semplice da coltivare, per i poeti, soprattutto se occidentali, di solito legati a modalità espressive molto diverse.
Fulvio Cesario dimostra una sapienza di rara efficacia, certamente frutto di “antica” passione. Ce li fa vedere, i monti austriaci, con pennellate raffinate che sfociano in emozioni che – come il fiume, come il trascorrere del tempo – non sono mai statiche.
Fulvio Cesario ci dona cinque piccole perle di grande valore: racchiusa nella tecnica dell’haiku, c’è una luminosità che si espande. Così il messaggio poetico, dopo aver preso corpo, acquisisce le ali e spicca il volo, proprio perché messaggio che può e deve giungere a destinazione. Siamo noi, i destinatari, se lo desideriamo.


Per i tuoi racconti brevi, leggi qui il concorso adatto per te!

giovedì 3 settembre 2015

Gennaro Guida a "story RIDERS"

Domenica 30 agosto lo scrittore Gennaro Guida ha presentato la sua opera "I Borghi dei Misteri - Racconti di un Cilento incantato" (qui la pagina dedicata all'opera) alla Rassegna "story RIDERS" a Torchiara, la "tre giorni" che ha portato alla ribalta nazionale il Cilento con tantissimi incontri di qualità, dibattiti, proiezioni, laboratori di scrittura creativa, concorsi letterari.
Un'esperienza esaltante e stimolante, certamente da riprendere il prossimo anno.
Ecco le foto della presentazione di Gennaro Guida.