venerdì 11 marzo 2016

I RACCONTI DI VENERdì - Elisabetta Mattioli



La donna d’acciaio

Pianeta Terra, Anno 3.199.
Joshua viveva a Los Angeles, era un affascinante uomo di trentotto anni, amava leggere, ed aveva in tasca, la laurea in fisica nucleare, ottenuta a pieni voti. Lo studio era stato fonte di soddisfazione, ma le aveva costretto ad accantonare la vita privata, si ritrovò nel fiore degli anni, triste e solo, con gli amici sistemati, al contrario di lui, sempre preso con la professione di Rettore all’Università di Scienze Fisiche su Plutone, tutti i giorni inforcava l’astronave, faceva avanti e indietro, tra la California e il fumoso Pianeta, quando tornava a casa, mangiava celermente, prima di andare a dormire, ammirava la volta celeste, ed esprimeva un desiderio.
La situazione non cambiò, entrò nella spirale della malinconia, ma un giorno decise di sfruttare le nozioni scientifiche a sua disposizione, creò la… Donna dei sogni.
Joshua si rinchiuse in laboratorio per una settimana, non dormì, mangiò alcune pillole sostituenti il cibo, dopo un estenuante lavoro, il risultato andò aldilà delle aspettative. Fissò la favolosa creatura, stupendosi della sua bellezza, lei aveva lunghi capelli corvini, magnifici occhi verde smeraldo, labbra carnose, il seno florido, cosce ben tornite ed infine gambe affusolate.
Sfiorò ogni centimetro della pelle vellutata, rimanendone incantato, continuò per sessanta minuti, fino a quando non si rese conto della realtà! Non l’aveva dato nemmeno un nome… ci rifletté un attimo e alla fine scelse Berenice. Prese in braccio la donna ed assieme a lei, si recò in salotto a guardare la Tv, sul primo canale vide una sfilata di moda, di solito non amava gli abiti, al contrario aveva uno stile personale.
Si voltò verso la “compagna”, diversamente da lui era completamente nuda, risolse subito l’incresciosa situazione ordinando, tramite l’internet planetario, tre collezioni primavera/estate e autunno/inverno, disegnate dagli stilisti in voga. La merce proveniva da Urano, ma grazie alla tecnologia vigente, giunse a Los Angeles in pochi minuti.
Joshua vestì l’adorata fidanzata, abbinò i colori nel migliore dei modi, scelse una camicetta rossa ed una gonna bianca, terminò “l’operazione”, con un bel paio di sandali dal tacco alto (sulla Terra era luglio). Ammirò l’operato, all’inizio fu orgoglioso del suo eccellente gusto, poi iniziò a pensare al make-up, in mezzo agli scatoloni metallici non c’era niente, aveva dimenticato di ordinare i cosmetici, risolse l’increscioso problema, contattando un famoso esperto del settore, il giorno seguente ricevette a casa, tutto il materiale necessario, purtroppo lo scienziato esagerò con le quantità, si ritrovò con un numero imprecisato, di rossetti, ombretti, smalti e fondotinta.
All’inizio non sapeva dove mettere le mani, fece dei pasticci, mentre miscelava le varie tonalità di colore, struccò e truccò Berenice varie volte poi raggiunse l’agognata perfezione. Decise di mostrare al mondo la fidanzata, ed uscì con lei tra la gente, per la seconda volta si rese conto della realtà… Le donne degli altri uomini parlavano, baciavano, ridevano, toccavano il corpo dei loro compagni, avevano un contatto umano, mentre lui stringeva un ammasso metallico, creato dalla sua genialità, nient’altro…
Joshua distrusse la Donna dei sogni, capì di aver vissuto in un mondo onirico, si sentì ancora infelice, ma un giorno accadde un imprevisto: incrociò due occhi sconosciuti. Lei stava leggendo, seduta sulla sabbia in riva al mare, una forza misteriosa l’attrasse verso la donna, quando le chiese il nome, gli sorrise dicendo di chiamarsi… Francy.
Da quel giorno Joshua apprezzò la voce e il corpo femminile, non fu più capace di rinunciarvi!

Il nuovo, gustosissimo racconto di Elisabetta Mattioli descrive una situazione futura tutt’altro che improbabile, tra pochi secoli. In decenni in cui la spinta tecnologica si fa sempre più forte e invadente, certamente man mano saranno risolti problemi tecnici che oggi sembrano insormontabili.
Ma… fino a che punto la tecnologia può cambiare la nostra vita? “La donna d’acciaio” ci da una risposta limpida, chiara, lo stile inconfondibile di Elisabetta Mattioli “ci porta a vedere” fin dove è possibile arrivare. Joshua può persino provare a “costruire” l’amore, ma deve arrendersi di fronte all’evidenza che l’unicità di ogni essere umano non può essere riprodotta in laboratorio. E così impara, grazie a questo percorso, ad accettare il rischio inevitabilmente connaturato in ogni rapporto umano.

Per contattare l’autrice:  elyamatty@gmail.com

Della stessa autrice: Mabon e Jaya

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